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Il saggio Per la critica della violenza, qui presentato in una nuova traduzione con l'originale tedesco a fronte, fu pubblicato da Benjamin nel 1921. Le sue riflessioni incrociano le più diverse correnti politiche presenti nella crisi di Weimar, Sorel e il sindacalismo rivoluzionario da una parte, la critica del diritto e della democrazia svolte dai teorici della rivoluzione conservatrice, dall'altra. Il tentativo benjaminiano non mira ad alcuna sintesi, ma ad una ridislocazione delle più importanti questioni emergenti dalla crisi del diritto in una nuova costellazione, nella quale la critica del diritto viene innescata dall'urto tra la sfera giuridica e quella della giustizia. Poiché la crisi del diritto analizzata in questo saggio è ancora la nostra crisi, il gesto benjaminiano risulta più che mai attuale.