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Il sogno del sifone di vetro blu dell'infanzia, avvolto in una strana luce, collega le parti del doppio viaggio del protagonista, uno scrittore per certi aspetti molto simile all'autore. Un cinema in cui proiettano film visionari funge da macchina del tempo che un venerdì qualsiasi - o forse un lunedì - fa compiere all'alter ego di Urs Widmer un salto all'indietro di cinquant'anni, dove, più vecchio dei suoi genitori all'epoca, rivede la casa natale in una Basilea segnata dalla guerra, incontra il padre, la madre e persino l'amatissima tata. Però di lui bambino nessuna traccia, anzi: i genitori sono disperati perché il piccolo, lasciato al cinema, non si è ripresentato all'uscita e manca da qualche giorno... In questa favola per adulti Widmer ci racconta della vita e della morte, dell'amore e della guerra in una lingua vivace che compone immagini cangianti come in un caleidoscopio.