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Protagonista di questo romanzo, ambientato in una Calabria insieme magica e reale, cruda e poetica, è una ragazza, Nicla, che, vittima di un padre perverso, trova la forza di reagire alla violenza e riconquistare la propria dignità. Intorno a Nicla ruota tutta una serie di personaggi, coinvolti per una ragione o per l'altra nella vicenda. Tra di essi svolge un ruolo fondamentale Clara, alter ego dell'autrice, che nel desiderio di andare oltre la superficie dei fatti si dedica ad un'indagine tutta personale, riuscendo a trascinare anche Piero, il magistrato inquirente. Così, quello che era un caso giudiziario si trasforma in un'inchiesta giornalistica sui generis, e il "non dire niente" diventa l'emblema di un mondo dominato dalla paura e dall'omertà. Per la prima volta, però, nel buio dell'indifferenza o della rassegnazione sembra aprirsi uno spiraglio. La ribellione di Nicla non è più isolata. Altre donne umiliate hanno deciso di parlare mettendo a nudo quella mentalità e quel costume che seguitano a rendere possibili, e impuniti, certi misfatti consumati nel silenzio.