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L'approdo ad una casa di riposo, da parte delle persone anziane, costituisce immancabilmente un evento traumatico perché comporta uno strappo dolorosissimo da affetti, atmosfere e consuetudini ai quali si dà uno straziante addio, che prelude al congedo definitivo da questa vita, in attesa del quale un senso incessante di totale inutilità scandisce monotonamente le ore di ogni giorno, e talora di ogni notte, e paralizza sul nascere ogni più pallido tentativo di evaderne in qualche maniera. Ne fa fede, confermandone ulteriormente la fondatezza, questa nutrita serie di testimonianze raccolte dall'autore in alcuni ospizi, le quali lasciano trasparire un'uniformità di fondo che tutte le avvolge in una comune atmosfera di dolente amara rassegnazione e di cupa inerzia, rischiarate solo a tratti dal recupero, attraverso l'indagine affidata alla sollecitazione della memoria, di rari squarci di trascorsa serenità, di sporadici barlumi di un tempo assaporata felicità, pur nei ristretti limiti di una realtà sociale spesso aspra ed impervia da affrontare nelle manifestazioni della sua stentata ripetitiva quotidianità.