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"Modernità all'italiana" definisce uno speciale orizzonte di mutamenti tra media e cinema all'interno della storia unitaria del nostro Paese, individuando snodi storici e questioni teoriche. Tra le "storie", si va dallo sguardo della "piccola vedetta lombarda" narrato da De Amicis agli albori del divismo con la regina Margherita di Savoia, dal corpo della donna-crisi dei primi anni Trenta alla "Contessa di Parma" di Alessandro Blasetti, attraverso le nuove forme della visibilità pubblica rappresentate anche dalla satira politica. Nella seconda parte, le "teorie" muovono dall' "iconosfera italiana", tra fotografia e cinema, per interrogarsi sulle nuove definizioni di relativismo in rapporto allo schermo, dalla magia delle tecniche alle cangianti frontiere dell'immagine.