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"Che cos'è il cibo? Non è soltanto una collezione di prodotti, bisognosi di studi statistici o dietetici. È anche e nello stesso tempo un sistema di comunicazione, un corpo di immagini, un protocollo di usi, di situazioni e di comportamenti. Come studiare questa realtà alimentare allargata fino all'immagine e al segno?". Con questa definizione Roland Barthes indagava il complesso sistema di comunicazione che il cibo rappresenta. Il cinema da parte sua, e specialmente di tematica gourmandise, non è solo uno schermo apparecchiato con gusto bensì un meccanismo multiforme che ci inviata a indagare le soggiacenti relazioni mitiche, antropologiche e simboliche. Gli attori del gusto propone, in quest'ottica, sei percorsi di analisi di piccole storie di chef altolocati, cuochi esuli, buongustai e ghiottoni, eppure storie universali che il cibo rende tali, e qui esplorate attraverso i temi del ricordo, dell'altrove e delle passioni. Il cinema, insomma, visto come una superficie rifrangente atta ad aumentare la nostra percezione gustativa (ma anche culturale) attraverso lo sguardo.