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Nell'agosto 1983, il primo capo di governo di formazione socialista della storia dell'Italia repubblicana, Bettino Craxi, si insediava a Palazzo Chigi. Nei successivi quattro anni, segnati dalle tensioni della "seconda Guerra Fredda" e da varie altre "crisi locali", un inedito attivismo nel quadro delle relazioni internazionali dava vita ad un nuovo "profilo emergente" della politica estera nazionale. La diplomazia italiana cercava il riscatto da un periodo (la seconda metà degli anni Settanta) di "marginalizzazione" dai principali consessi internazionali, potendo finalmente agire in virtù di una maggiore "convergenza di opinioni" da parte degli attori della coalizione pentapartitica sui temi di politica estera. La strategia dei Governi Craxi: viene analizzata nei cinque campi d'azione delle relazioni internazionali all'epoca più importanti: alleanza atlantica; rapporto con il blocco d'oltrecortina; l'integrazione comunitaria; il bacino mediterraneo e la cooperazione allo sviluppo.