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Dalla Nota introduttiva di Erri De Luca: "Ignoravo Pankowski. Il suo racconto qui tradotto è dei perfetti. La qualifica di perfezione spetta a una scrittura che, se fosse l'unica esistente circa un argomento e un'epoca, da sola basterebbe. L'effetto, dopo la lettura, è quello dell'amèn, verità pura. Così è andata a Fajga l'ebrea, così è andata alla Polonia, alla caccia all'uomo, all'istinto di sopravvivenza, all'odio e alla sua eterna nemica, la fraternità. Così è andata alla macchina misteriosa della salvezza, che può solo scippare con destrezza, con violenza di schiaffo e di spintone, una vita dalla carovana della strage. La generazione di Fajga mi ha messo un paio di suoi occhiali sul naso per vedere all'indietro, mi ha circonciso l'orecchio per ascoltare la sua storia e ha dato a uno scrittore polacco la più potente materia narrativa di un secolo caìno."