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Insalatona, tramezzone, regalone, quizzone, allo stesso modo di Mokona e di Illyssimo o dei 2.300 miliardi di sms spediti nel 2008, esprimono bene questa realtà dell'eccesso, dove, in auto o davanti alla tv, a tavola o sulla spiaggia, a una conferenza o a uno snack-bar, in volo o alle prese con il carrello della spesa, ci si trova invariabilmente a fare i conti con un'irreparabile abbondanza. Ma la cosa più drammatica e preoccupante è che questo ingorgo sociale ed economico, tecnologico e mediatico, ambientale e domestico non dà segno di rallentare; il numero di merci continua ad aumentare, insieme alle superfici di vendita, e fare la fila è sempre più comune, così come affogare la propria quotidianità in tempi e spazi di vita, di lavoro, di divertimento sempre più densi e intensi, veloci e stordenti. L'ingorgo, raccontando questa realtà con abbondanza di dati, esempi e situazioni, ma con stile sempre scorrevole, intende anche indicare alcune vie di fuga e modi di salvarsi. Offrendo in conclusione un manuale minimo di sopravvivenza, che è un invito a riflettere. A considerare che chi si ferma non è perduto. Ma è sulla buona strada per salvarsi.