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Nel contesto di una feroce guerra civile tra fascismo e antifascismo, che prelude alla seconda guerra mondiale, un forte e radicato movimento libertario cerca di realizzare un'aspirazione secolare: una società di liberi e uguali. Dopo aver contribuito in modo rilevante alla sconfitta del golpe, anarchici e anarcosindacalisti provano a mettere in pratica le loro aspirazioni autogestionarie attraverso migliaia di collettivizzazioni urbane e rurali, innovative sperimentazioni in campo sociale e culturale, e una "guerra antimilitarista" basata sul modello delle milizie volontarie. In una situazione così complessa, agli anarchici si pone subito il lacerante dilemma del potere. Questo libro racconta quell'epocale esperimento rivoluzionario con i tentativi pragmatici (e le resistenze) dei libertari di venire a patti con una realtà ostile.