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Le pagine di Giorgio Griffa, a cura di Giulio Caresio, partono dal concetto di "flânerie" introdotto da Baudelaire ad indicare la passeggiata parigina che lascia spazio all'osservazione, l'esplorazione non affrettata e libera da programmi. La "non urgenza dell'arte", che ha bisogno di tempo per creare e comunicare, si inserisce nel concetto di artista-gentiluomo (in senso umanistico) che vaga per le vie cittadine del mondo provando emozioni nell'osservare il paesaggio, la propria realtà di comunicatore di bellezza. Il libro fa parte della collana "Scritti d'artista", fortemente voluta e curata dalla Fondazione Concetto Pozzati sotto l'alto patrocinio dell'Accademia nazionale di San Luca.