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Non c'è scampo. È il mondo che ci si forma dentro a regolare la visione di ciò che esiste. E di questa vita interiore Silvia Accorrà porta alla luce la meraviglia, dà l'esatto tono al colore di cui ha bisogno una frase per diventare esperienza condivisibile. Rosso nucleare è l'universo umano che ha "un cuore per il silenzio, uno per la ragione, uno per volare" ; è un corpo che diventa "il cielo di quelle nuvole"; è l'ossessione sessuale che dice con violenza "se non avessi la mia furia, verrei meno dal desiderio". Rosso nucleare è soprattutto la volontà di rendere la vita incandescente per comprendere sempre meno e vivere sempre di più. Nessuna analisi, solo fatti, cronache sparse, metamorfosi, paesaggi urbani, mare, incontri. E ancora l'amore, che è sempre imperdonabile perché nudo come e più della pelle del sogno: che in questi racconti, sanguina.