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Protocollo di una malattia e di una pena, la narrazione di questo romanzo apre il campo a forze che radunano disgrazia e rigenerazione, disincanto ed euforia, sfinimento e ricrescita. "After great pain a formal feeling comes", recita un verso di una poesia di Emily Dickinson qui più volte ripetuto. L'uscita da quel dolore diventa occasione di un altro resoconto tutto rivolto all'animale più buono, cioè al gorilla albino Copito, alias Nfumu Ngui, che il giornalista della cronaca locale Oscar Moriani ha incontrato in una foto e appeso a una parete della sua stanza. Davanti a questo grande animale dignitoso e schivo si fa ancora più evidente il movimento continuo di sentimenti che chiamiamo anima: una condizione anche ridicola di sproporzione rispetto a ciò che vorremmo essere, una pulsionalità irriducibile, sullo sfondo di una dolorosissima lontananza dal grembo della natura che non cessa tuttavia di conquistarci e di trattenerci a sé con ogni mezzo.