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«...Partendo dai miei scatti più noti mi sono immerso nei miei sterminati archivi fotografici, alla scoperta delle immagini che componevano il diario di oltre trent'anni di vita romana. Da sempre trascurate, le identificavo come nostre man mano che emergevano dall'oblio dove sarebbero state condannate a rimanere - negativi mai stampati - senza il progetto di questo libro. Nel corso di questi scavi archeologici sono apparse foto di Danielle simili a quelle scattate dai turisti - il potere della fotografia di far apparire e risorgere, corollario dei suoi legami con il passato e la scomparsa -, ma caratterizzate da un'attenzione e da una sistematicità singolari, in ogni momento della giornata, dall'alba al tramonto...» (Alain Fleischer)