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"I lunghi giorni della quarantena hanno suscitato in noi desideri e fantasie per sfuggire dalla costrizione in cui ci siamo sentiti rinchiusi. Ad alcuni, per fortuna, per uscire dalle limitazioni fisiche è venuta proficuamente in soccorso la poesia. Infatti la poesia può aprire spazi anche dove i metri sono pochi, come può superare la dimensione del tempo e farci vagare nel passato e nel futuro. Si crea così una geografia del possibile, che amplia tutte quelle che sono le nostre prerogative abituali, infrangendo confini e superando distanze." (Dalla prefazione di Rosa Elisa Giangoia)