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Il gusto per la cartolina, quando non è illustrata, ha il pregio della sintesi e del gesto fulmineo, un dardo scoccato, una saetta che penetra in profondità lasciando, anziché la perentorietà di un aforisma, la concretezza di un pensiero che, liberatosi dall'invettiva, chiarisce più che punire, dipana e distende il linguaggio costretto o auto costretto alla concisione e all'immediatezza. Le cartoline che Renato Nicolini ha inviato attraverso la presS/Tletter di Luigi Prestinenza Puglisi, dal 2005 ad oggi, appaiono come il più lucido resoconto dell'andamento tumultuoso dell'architettura italiana, e non solo, dell'ultimo quindicennio.