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La Primavera trionfante dell'Inverno, «gran balletto» rappresentato a Torino il 10 febbraio del 1657, celebra «la gloriosa Nascita» di Cristina di Francia, «Madama Reale qual'hà per dote geniale di far tramontare, nascendo frà i più benigni influssi le acerbe constellationi dell'Inverno». Rielaborando i motivi delle saghe nordiche e le conoscenze indotte dalle nuove scoperte geografiche, lo spettacolo prende la forma di un viaggio ideale, che muove dalle impervie terre dei ghiacci alla «bella città del Toro, [...] coronata dalle Alpi fiorite». La ricchezza delle scene e dei costumi è testimoniata dalle illustrazioni del codice miniato realizzato dal calligrafo di corte Giovanni Tommaso Borgonio. Per questo tramite è possibile indagare il lessico legato all'allestimento scenico, di cui le tavole forniscono una dettagliata rappresentazione. Il volume si propone di restituire visibilità al testo ponendolo in relazione con la coeva edizione a stampa, destinata a più ampia circolazione. L'analisi consente di documentare il ruolo della corte nella promozione di un modello di italiano colto, che si rivela nella scrittura attraverso il controllo esercitato sulle strutture formali