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Dal mito della nascita della "nuova nazione" a quello della strada. Dal mito della frontiera come penetrazione (e conquista) dell'ignoto, alle produzioni letterarie che hanno dato voce a chi sotto quel mito è rimasto schiacciato. Da John Ford a Jack Kerouac, da John Steinbeck a Flannery O'Connor e risalendo la corrente - a Mark Twain e all'immaginario "redentivo" dei gospel: il libro va alla ricerca dei mille fili che legano le canzoni di Springsteen al "mito America" e ai suoi simboli. Una costellazione "resistente" nel tempo perché, come ha scritto Francesco Dragosei, "l'America percepisce se stessa in modo mitico". Queste canzoni, che coprono oramai più di trent'anni di storia americana - il debutto discografico di Springsteen è datato 1973 - hanno un merito: dal mito "saltano" alla realtà - o almeno ad una sua interpretazione. Quello che il mito vela (e a volte espelle o mistifica), queste tracce cercano di far riemergere - di portare alla luce. Dal mito alle visioni.