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Quello di Vincenzo Maria Rippo (1947/70), poeta e scrittore, spoletino d'adozione, di fama internazionale fu un vero e proprio caso letterario: la sua opera raggiunse subito il successo editoriale e della critica, ma egli non godé affatto di tale notorietà a causa della leucemia fulminante che rapida lo condusse alla morte. Egli stesso ne ebbe il sentore e suggellò in un foglio il doloroso ma veritiero, responso "Le poesie usciranno postume": testo contenuto nelle fascette delle prime pubblicazioni dei suoi carmi. Il poeta, la cui produzione artistica secondo quanto afferma il professore Francesco D'Episcopo, docente di letteratura italiana presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II e curatore dell'opera del giovane, è ponte tra l'occidente classico e l'oriente islamico, tra i linguaggi antichi e fondanti della classicità e la novità linguistica della beat generation.