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La ferrovia è stata, probabilmente, la più grande rivoluzione tecnica dell'uomo. Per interi millenni infatti, dalla preistoria e fino alla prima metà del XIX secolo prima cioè dell'invenzione della "locomotiva" e quindi del "treno", all'uomo sulla terra è stato concesso di muoversi solo a piedi o affidandosi alla trazione animale, tanto da costringerlo a sviluppare in forma privilegiata le vie d'acqua. Solo l'irruzione della ferrovia, abbattendo radicalmente i tempi di percorrenza in modo inconcepibile fino ad allora, seppe rompere l'isolamento di interi territori, avvicinare popolazioni, sviluppare nuovi traffici ed economie e diffondere la rivoluzione industriale e sociale. Legata strettamente alle vicende umane e dei territori, la storia della ferrovia non è quindi solo evoluzione tecnica ma anche una piccola e curiosa chiave di lettura della grande storia. Ciò è particolarmente interessante in un comprensorio come quello del confine orientale italiano, legato alle vicissitudini politiche che hanno avuto come teatro il Friuli-Venezia Giulia e che hanno pesantemente condizionato anche il mondo delle ferrovie. Ecco perché un manipolo di studiosi, collezionisti e cultori della materia, ha cercato e cerca di raccogliere le testimonianze storiche di questo mondo in un piccolo Museo, allocato in una storica stazione ed in una città di confine come Trieste che è stata al centro di tante vicende politiche e sociali negli ultimi due secoli.