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Giuseppe Maria Bondigli (1691-1763) fu una delle figure più notevoli dell'entourage del duca di Modena Francesco III d'Este. Originario di Montalbano di Zocca, fu avviato dal padre a quegli studi giuridici che gli aprirono le porte di una luminosa carriera. Conseguita a Modena la laurea in diritto civile e canonico, si dedicò all'attività forense entrando in contatto con l'aristocrazia montana. Forse per intercessione di Ludovico Rangoni fu introdotto alla corte di Francesco III, che gli riconobbe "le più distinte prove di zelo, abilità e verace attaccamento". Da uditore generale di guerra a segretario di Stato in Segnatura, Bondigli ricoprì le più alte cariche pubbliche riservate a un homo novus. A una sua iniziativa si devono la fondazione di una cattedra di diritto penale, l'istituzione del "procuratore dei poveri" e la fondazione di una cattedra di diritto pubblico. Vicende e aspetti della storia di questo funzionario esemplare dell'età dei Lumi legato da profonda amicizia al più celebre conterraneo Ludovico Antonio Muratori sono stati riportati all'attenzione del pubblico dall'approfondito convegno di studi documentato dal presente volume.