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"L'esperienza del Banco Alimentare nasce dall'incontro tra don Giussani e il cavalier Danilo Fossati, proprietario della Star. Se siamo capaci di donare è perché, abbiamo ricevuto un dono, siamo stati chiamati dal niente e resi partecipi dell'Essere, nonostante la nostra distrazione e i nostri limiti. La capacità di donare nasce da una sovrabbondanza, non da uno sforzo. In proposito Giancarlo Cesana, in una assemblea di Comunione e Liberazione disse: "Noi pensiamo di fare per essere amati; invece si fa perché si è amati". La prima carità è verso il "prossimo", una delle parole più rivoluzionarie del Vangelo. Il prossimo è chi vive in casa nostra, chi lavora con noi nell'opera, prima che i poveri che aiutiamo. Questo è il motivo per cui, come ben descritto in queste pagine, le opere di carità sono cresciute sfidando le difficoltà, le leggi, i tentativi che si sono succeduti nella storia di "sostituire alla carità privata una carità istituzionalizzata"; è il motivo che fa dire che "quanto più vivo il gesto gratuitamente, tanto più torno a casa contento. E tanto più desidero che questo sguardo caratterizzi tutto il mio vivere quotidiano." (Dall'Introduzione di Raffaello Vignali).