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L'angoscia avviluppò di tenebre il mio cuore. Ogni oggetto su cui posavo lo sguardo era morte. Tutte le cose che avevo avuto in comune con lui, la sua assenza le aveva trasformate in uno strazio immane. I miei occhi se lo aspettavano dovunque senza incontrarlo, odiavo il mondo intero perché non lo possedeva e non poteva più dirmi: 'Ecco, verrà'. Così parlava Sant'Agostino, raccontando al Signore il suo travaglio di fronte alla perdita di un amico: parole che non cercano consolazione laddove non si può essere consolati, parole che esprimono con umiltà ma anche con nitida fermezza la verità di desolazione e atroce sofferenza che colpisce chi ha perso una persona cara. Anche questa madre non chiede risposte consolatorie, non chiede niente: un figlio le è stato strappato, lasciandola senza fiato. Una lezione amara sul difficile percorso della speranza, una lezione di dignità anche laddove sembra impossibile ricominciare a sperare.