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Il pensiero di Walther Darré, Ministro dell'Agricoltura della Germania nazionalsocialista, ci parla di critica alla dimensione cittadina "distruttrice dell'anima del popolo"; dell'indissolubile comunione organica fra la stirpe, la cultura popolare, il sangue e il suolo (blut und boden); della prospettiva di un'economia autarchica volta al benessere del popolo e della comunità. Darré formula un programma agricolo volto alla rinascita del ceto contadino, architrave bio-politica della comunità. Frequentò anche gli ambienti völkisch e della Bund Artman (Lega degli Artamani). Nella concezione nazionalsocialista l'agricoltura non doveva più essere concepita come un comparto produttivo scollegato ed avulso dal resto della società, ma come una superiore sintesi costruttiva integralmente partecipe del destino storico, culturale, sociale e razziale dell'intera "Comunità Popolare".