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I due testi ("L'ebreo" e "Ladro di razza") presentati in questo libro sono accomunati dal tema della discriminazione e dell'avidità; avidità di impossessarsi dei beni appartenuti a quanti, con l'entrata in vigore delle leggi razziali nel '38, si ritrovarono, in Italia, dall'oggi al domani, ad esser considerati cittadini di categoria inferiore. La sapienza stilistica e linguistica di Clementi rende quanto mai avvincente e plausibile l'affresco bellico e post-bellico delle due opere, in cui la Storia stessa si fa personaggio che accompagna ed avvolge il destino dei protagonisti.