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Dal 18 luglio al 19 settembre 1629 il vescovo di Venosa, mons. Andrea Perbenedetti, su mandato del papa Urbano VIII, effettuò la visita apostolica nella certosa di Serra e nelle chiese dei paesi da essa dipendenti. Fu accompagnato dal notaio e cancelliere don Alessandro Balderone, che vergò in latino il resoconto della visita, e dal sacerdote don Antonio Martino, che invece ne scrisse in volgare alcune pagine. L'importanza del documento è enorme perché descrie in maniera dettagliata la certosa serrese prima del terremoto del 1783 e fornisce interessanti notizie sulle chiese e sugli ecclesiastici che, in quel tempo, guidavano i fedeli di quelle comunità. È anche di estremo interesse leggere quanto il visiatore trovò di buono o di riprovevole nella vita dei monaci certosini e degli ecclesiastici, così come è altrettanto importante conoscere le consuetudini religiose e sociali dell'epoca. È la prima volta che la "Visita" alla certosa di Serra e alle chiese da essa dipendenti viene pubblicata in lingua italiana.