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L'infelice epilogo dell'esperienza imprenditoriale di Achille Fazzari, responsabile nel 1880 della chiusura delle Ferriere di Mongiana, ha finora indotto a credere che in quell'anno sia terminata l'attività industriale che aveva caratterizzato per secoli il comprensorio delle Serre Calabre. In realtà terminò solo l'estrazione mineraria, si arrestò la marcia degli altiforni, ma continuò, e per giunta a ritmo sostenuto e con picchi d'eccellenza, lo sfruttamento delle risorse forestali. Negli ultimi decenni dell'Ottocento, a iniziativa del conte Giuseppe Fabbricotti, esponente di una nota famiglia di imprenditori toscani, prese forma nel territorio di Serra San Bruno un polo industriale di tipo chimico-forestale di assoluta avanguardia che, all'epoca, non aveva l'uguale in Italia. Sulla Fabbrica di Cellulosa di Serra si catalizzò l'interesse del mondo imprenditoriale e politico, dei tecnici del settore della carta e dei giornalisti della stampa specializzata. Nel commentare la nascita degli impianti, la prestigiosa rivista tecnica "L'industria", edita a Milano, mise in evidenza elementi d'avanguardia tali da proporne l'estensione, a fronte di pari condizioni di attuabilità, in tutto il territorio nazionale. La ricerca condotta dai due autori, corroborata dall'analisi dell'evoluzione normativa forestale, mette in luce sia gli elementi di alta avanguardia, sia il sostanziale ritardo della Calabria nell'affrontare in concreto i suoi atavici problemi.