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"Scrivere l'amore diviene facile e scorrevole, poiché il cervello è ben disposto ad elaborare le sensazioni che il cuore gli invia in tutte le sue forme. Perciò, la stesura di questo romanzo non mi è stata gravosa né difficoltosa, anzi, scrivere su Ortì, assistito dai ricordi d'infanzia e fanciullezza che mi hanno accompagnato e spesso guidato nella vita, mi è stato piacevole. Ricordi di un mondo sereno e spensierato, in cui i valori più grandi, come l'educazione e il rispetto per gli altri, occupavano i primi posti di una legge non scritta. Giorni vissuti fra i vicoli e le campagne di Ortì, fra gente semplice che, quando t'incontrava, ti carezzava il capo in segno di affetto, ed era tanta. Da qualche decennio ormai, il paese è agonizzante, l'agonia è lenta ma inesorabile e questo mi ferisce l'anima. Ormai il declino è certo, anche se sono convinto che un simile paese non potrà mai scomparire, se non altro per la posizione in cui si trova. Un giorno, sono certo, si ripopolerà nuovamente, e ritorneranno i chiassi e i piaceri di un tempo, ma in quella comunità mancherà per certo l'Orticiano doc, la sua ombra vagherà per i vicoli e i campi di Ortì, come eterno custode."