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Lo sciopero agricolo dei cinquanta giorni fu uno dei momenti più significativi dei Biennio rosso (1919-1920). Nel marzo-aprile 1920 oltre 180.000 lavoratori di Novara, Vercelli, Casale Monferrato, Mortara, Pavia e Voghera diedero vita a uno dei conflitti sindacali più lunghi e radicali di tutta la storia del proletariato italiano. Per oltre due mesi i contadini, con l'appoggio della popolazione locale, bloccarono la produzione arrivando a sacrificare gli interi raccolti e scontrandosi a più riprese con le guardie regie. Non erano in discussione solo i rapporti di forza nel mondo del lavoro, ma l'intero assetto sociale dell'Italia uscita dalla Grande guerra, tanto che le conquiste ottenute furono tra le cause principali della reazione fascista in val Padana.