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Un nome. Una fotografia. Una denuncia di scomparsa. Un indirizzo e un recapito telefonico dei familiari. Tutto qui. Molto spesso gli inviati di "Chi l'ha visto?" partono per girare i filmati sulle persone scomparse avendo soltanto questi pochi elementi a disposizione. Dopo, con delicatezza e faticosamente, entrano nella vita degli altri, di quelli che fino a pochi giorni prima stavano lì, in quella stessa casa dove adesso una telecamera sta raccogliendo delle interviste, e poi se ne sono andati. Chissà dove e chissà per quale motivo. Le storie raccolte in questo libro, ambientate nei luoghi più diversi d'Italia (e non solo), raccontano che cosa significa per un regista televisivo lavorare per il popolare programma di Rai Tre, con la necessità di capire velocemente, molto velocemente, quello che c'è da capire e decidere qual è la cosa giusta da fare, da dire, da filmare. E nello stesso tempo raccontano un'Italia molto diversa da quella che un po' tutti crediamo di conoscere, fatta di grandi e piccole povertà, di sogni modesti ma tenaci, di improvvise disperazioni, di insospettabili smarrimenti.