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Questo libro vuole sganciare la figura di Descartes dai canoni consueti propostici per secoli per presentare un Descartes vivo nel contesto dell'Europa, segnato dalla Guerra dei Trent'anni, non ancora chiaramente delineato nelle sue tendenze fondamentali e sospeso tra antico e moderno, tra la permanenza ancora pesante della cultura scolastica e dell'intromissione dei centri di potere soprattutto ecclesiastico in tutti i campi del vivere civile, e l'imminente radicale trasformazione delle conoscenze che va sotto il nome di rivoluzione scientifica. Il lettore si imbatterà in figure di abati liberi pensatori dati al rogo, in monache invasate sottoposte ad esorcismi, in mura abbattute di città sottoposte alle angherie del potere regio allora in piena espansione, ma anche in galeoni olandesi di ritorno dalle Indie carichi di spezie, in giardini di Luxemburg, in castelli sospesi tra le acque delle campagne olandesi e tanti e tanti altri particolari di vita di un paese ancora risparmiato dalla guerra che stava devastando la vicina Germania e sviluppava un'economia forte, una borghesia non arrogante ma attenta ai valori del bello e dell'arte.