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"Un mondo senza pena di morte non è più indifeso, più debole o peggiore, è semplicemente migliore. Non rischia di umiliare l'intera società al livello di chi uccide. Non si arroga il diritto di togliere quello che non potrebbe mai restituire, in caso d'errore: la vita umana. Non legittima una cultura di morte mentre vorrebbe affermare la difesa della vita. Non chiama giustizia quella che, comunque vada e qualunque sia la ragione, è una vendetta di stato. È tempo di rinunciare definitivamente alla pena capitale: queste pagine raccolgono in maniera profonda e coraggiosa innovative ragioni filosofiche, giuridiche, religiose e civili per un nuovo pensiero e una nuova pratica della giustizia".