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In caso di malattia incurabile o quando l'animale è oramai molto anziano, andare dal veterinario per la "puntura" è una pratica sempre più diffusa. Molti vi ricorrono convinti che sia l'unico modo per ridurre le sofferenze, altri semplicemente per liberarsi di un animale malato che necessita di un'assistenza a volte molto impegnativa. Quasi sempre è un atto di profondo egoismo: quello che si vuole evitare è innanzitutto la propria sofferenza. In questo libro l'autore, veterinario specializzato in omeopatia, fiori di Bach, omotossicologia, kinesiologia applicata e spagiria, ripercorre le esperienze e difficoltà incontrate come medico di fronte alle ripetute richieste di morte programmata, cercando di fornire gli strumenti e i consigli migliori per un passaggio sereno dell'animale e per la tranquillità interiore del suo amico preferito: l'uomo.