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La parabola straordinaria di uno degli uomini più importanti della storia del calcio italiano, oltre che uno dei tecnici più vincenti a livello mondiale. Con lui la Nazionale, tra il 1934 e il 1938, ha vinto due titoli mondiali consecutivi e un'Olimpiade a Berlino nel 1936, record ancora oggi ineguagliato. Ha tenuto il timone azzurro per due decenni, pretendendo di non percepire una lira di stipendio. Emblema assoluto dei primi cinquant'anni del nostro calcio, è stato dirigente (ha accompagnato la nascita del Torino), allenatore e giornalista. È stato lui il creatore della filosofia del "gruppo", che tanti anni dopo avrebbe interpretato con successo anche Enzo Bearzot. Firma prestigiosa de "La Stampa", ha continuato a seguire la Nazionale anche dopo il suo esonero avvenuto nel 1948. Vittorio Pozzo morì nel 1968. Fece appena in tempo a vedere la "sua" Nazionale laurearsi Campione d'Europa. Il libro ripercorre tutta la sua vicenda, attraverso le memorie scritte dal tecnico negli ultimi anni di vita. Rivivono così nei lucidi ricordi di Pozzo personaggi leggendari come Meazza, Piola, Orsi, Ferraris IV, Valentino Mazzola.