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Antonio Petito (1822-1876), forse il più famoso Pulcinella di Napoli, "un mito attorico ed un archetipo di teatro napoletano", era autore di commedie in dialetto che lui stesso scriveva, semianalfabeta (Eduardo: "però, se le reciti vedi!"). La sua produzione è talmente ampia e confusa da aver giustificato il sorgere di una vera e propria "questione filologica" (autografia e paternità dei testi petitiani), qui riassunta e discussa. Sono 8 i nuovi autografi scoperti e presentati insieme all'elenco completo delle opere (autografi, manoscritti e stampe). Nella seconda parte, l'edizione dell'autografo "Tre Banhe lu treciento per mille" del 1870 con uno studio linguistico del dialetto di A. Petito. L'oralità della scrittura di Petito è stata azzerata dalle stampe dell'epoca che ne hanno diffuso le opere, da rivalutare per la loro importanza in chiave storico-linguistica e storico-teatrale, e per la ricostruzione del dialetto parlato ottocentesco.