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Sono circa 1700 le lettere che Viviani scrive alla moglie Maria Di Maio dal 1926 al 1947, disegnando così una bellissima storia d'amore, nella quale prendono voce anche le altre sue passioni: il teatro, la famiglia, Napoli. L'edizione delle lettere degli anni 1929 (la tournée in Sud America) e 1940-1943 (che documentano anche i terribili bombardamenti di Napoli del '43) nasce dal desiderio di far conoscere le parole private di Viviani, di non perderle, per il loro valore documentario e linguistico, oltre che affettivo. Maria è la confidente di tanti aspetti della vita artistica di Viviani, delle preoccupazioni, delle aspirazioni e dei progetti teatrali, dei "conti" per far quadrare la compagnia, dei rapporti con attori e impresari, con personaggi teatrali, con le autorità politiche, dei rapporti di amicizia (Ettore Petrolini, Ettore Novi, Angelo Musco) e, come naturale, interlocutrice di riflessioni personali, di emozioni, di speranze che riguardano anche la vita familiare, i figli, il futuro. Il carteggio Viviani è un tesoro ancora nascosto, una miniera di informazioni.