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Forse non tra i testi più noti di Emilio Salgari, ma di certo tra quelli più interessanti, questo libro, (edito da Paravia nel 1895), è un incunabolo di quella "fantascienza futuristica" che sull'esempio di Jules Verne troverà appunto in Salgari uno dei massimi cantori. Ma notevole è in questo scritto il rapporto originale instaurato tra la tecnica (rappresentata dalla bicicletta) e la forza umana, tra l'intelligenza e la natura, vale a dire tra quelle che da sempre sono i valori con cui si confronta lo sport moderno. L'introduzione è di Sergio Giuntini.