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La storia e le storie della Commedia dell'Arte conoscono i tempi lunghi del metodo produttivo che permane uguale a se stesso nel profondo per quasi due secoli; ma si sostanziano dei tempi brevi del vissuto e del quotidiano, delle strategie messe in atto di volta in volta, delle occorrenze che si intrecciano e introducono la cultura "accademica" delle donne nelle aggregazioni zannesche o spingono il tal comico a rilevare la distanza tra sé e i "comici infami". In questo libro Taviani riesce a guardare i tempi brevi alla luce dei tempi lunghi, il quotidiano soggettivo e contingente attraverso la necessità delle strutture che restano, modi di produzione e forme. Lo sguardo esterno, quello degli spettatori e degli storici, cataloga e seleziona gli elementi della Commedia dell'Arte e ne fa strutture e necessità; ma i comici non viaggiano, non recitano, non vivono nel teatro con queste necessità e per tali strutture. Il segreto della "Commedia all'improvviso" è nell'intreccio di molte storie, e il libro si costruisce su più livelli di organizzazione e di ricerca. L'introduzione con le sue immagini e le note in fondo al volume svolgono discorsi paralleli e al margine del testo, e le due parti in cui il libro è composto sono interdipendenti, autonome e speculari.