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Nell'agosto del 1542, il canonico lateranense Pietro Martire Vermigli fuggiva dall'Italia per aderire pubblicamente al movimento della Riforma protestante. Accolto con entusiasmo dalla comunità evangelica europea, per i successivi venti anni insegnò Sacre Scritture a Strasburgo, Oxford e Zurigo, riscuotendo ovunque apprezzamento e stima per lo spessore della sua opera teologica e la coerenza della sua testimonianza di vita. Fu ad Oxford che Vermigli commentò la Prima Lettera di Paolo ai Corinzi. Come i suoi studenti ebbero modo di constatare, la sua esposizione era al contempo esegetica, per appurare il significato proprio del testo biblico, teologica, per definirne le verità dottrinali, e pastorale, per mostrarne i principi morali da praticare nella vita cristiana. Pubblicato nel 1551, questo suo Commento conobbe altre tre edizioni (1567, 1572, 1579). Rispetto all'opera completa, il testo presente è la traduzione dall'originale latino del commento ai capitoli 12, 13 e 14 dell'epistola paolina.