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Dopo la sua intensa raccolta Tramonto in Europa, Mario Lucrezio Reali torna a offrirci con L'anima corrotta una sorta di testo sapienziale sulla fine del mondo: un'opera irta e difficile, armata di un implacabile pathos mentale, pullulante di immagini puntute come frecce, attraversata da pensieri amari e sanguinosi. La voce del poeta ci addita la corruzione dell'anima come origine prima del male nella modernità, ma ci ricorda che a essa potranno opporsi fino all'estremo lo stupore e la bellezza.