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Che Richard Wagner abbia attinto, e si sia ispirato, a figure e immagini proprie della mitologia nordica è noto a tutti gli appassionati dei suoi drammi musicali. Non tutti però sanno quanto il grande musicista tedesco debba direttamente al teatro greco classico, in particolare a Eschilo e alla cultura dell'Atene periclea. In questo lavoro breve, chiaro ed esauriente M. Owen Lee delinea i tratti di questo "debito" fertilissimo che attraversa virtualmente tutta la produzione wagneriana dal Tannhäuser al Parsifal, passando per la tetralogia dell'Anello e la dolorosa e sublime grandezza del Tristano. Lee ci offre un libro di agevolelettura ma rigoroso quale solo uno musicologo specialista del mondo greco classico poteva offrire. Il volume è integrato da una introduzione di Johan Herczog.