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Sul conte Joseph-Arthur de Gobineau pesa l'infamia di una delle più organiche teorie razziste della storia. Ma Gobineau è ormai da tempo unanimemente riconosciuto anche come uno dei massimi scrittori francesi dell'Ottocento. Spinti da questa considerazione, molti critici ne hanno tentato un "recupero", cercando di attenuare, o di porre in secondo piano, le sue teorie sulle razze cui si sono ispirati i maggiori teorici delle discriminazioni razziali del Novecento. In questo breve e provocatorio saggio Francesco Maiello mostra come, al contrario, sia possibile comprendere la figura di Gobineau, e lo spirito stesso della sua epoca sospesa fra arcaismo e modernità , solo tenendo presente quell'aperto e dichiarato razzismo.