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La Mafia criminale con la sua "cultura di morte", per echeggiare le parole del giudice Falcone, ha attraversato anche la vita della protagonista di questa mio romanzo, incidendo profondamente sulla sua esistenza. Santa Bentivegni, medico di professione, entra fanciulla, e quindi inconsciamente, nel mondo malefico della mafia e ne rimane dapprima quasi stregata, fino a tradire la sua "cultura di vita ", anche se spintavi dall'amore filiale. Ma poi, dopo aver respirato giorno dopo giorno quell'aria di violenza, di estorsioni e di assassinii si ribella a quel male assoluto e cerca di ridisegnare per sé, e soprattutto per sua figlia, una nuova esistenza. Falliscono però miseramente tutti i suoi tentativi. (Bruna Bianca De Stefano).