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Con "La preghiera di una vergine" si compie la trilogia d'amore e sesso di Sebastiano Grasso. All'inizio, con "Il tuo pube nero befferà la morte", i versi celebrano la bellezza della donna amata con lussureggiante cromatismo. Poi, fra zone d'abbandono e dolci fantasie, la "storia " si rafforza nell'assiduità di incontri e dialoghi. È "Sul monte di Venere" che la figura femminile entra di prepotenza nel gioco. E lo fa col corpo prima ancora che con le parole. La "fame" erotica che si impossessa dei due amanti lancia il poeta verso frontiere estreme. Con questo terzo anello della trilogia, si arriva a una svolta. Nell'ossessione del sesso, l'amore rivela la sua faccia ombrosa, il desiderio si fa tirannico e apre la strada all'annientamento.