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Nei primi mesi del 1988, poco prima di morire, Raymond Carver ha raccolto in questo libro una cinquantina di poesie scritte soprattutto nell'ultimo periodo della sua vita, segnato dalla consapevolezza della malattia fatale. Questi testi sono una dichiarazione d'amore per la vita e per il lavoro di scrittore, di un attento osservatore delle sublimi debolezze e dei quotidiani eroismi dell'animo umano, proprio nel momento in cui si trova a rivolgere a tutto questo un addio. Un addio senza lacrime, però, e perfino consolatorio nei confronti di "chi resta". Con una introduzione di Tess Gallagher e una postfazione di Salman Rushdie.