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"Questa di "Crevalcore" è una strana storia, che a riassumersi risulta gratuita, un montaggio di motivi e di tempi già uditi, un impasto romanesco messo insieme a effetto, insomma una ben poco leggibile cosa. Eppure, entrandovi, la voglia che hanno i bambini quando si racconta loro una favola, sapere come va a finire, nasce anche nel lettore smaliziato. Ci sa fare la nostra romanziera milanese, sa come catturare l'attenzione di quel pubblico di cui si è dichiarata fedele ed è tanto preoccupata. Se rinascesse oggi, sarebbe un'autrice di best-seller, capace com'è prima di stuzzicare l'attenzione del lettore e poi, avutala, di permettersi persino di scrivere solo di ciò che le sta a cuore: la sensibilità femminile, i soprusi sociali, l'incommensurabile violenza che la realtà esercita su chi è devoto al sogno e alla fantasia." (dalla presentazione di Gina Lagorio)