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"Variazioni sulla cenere" parla di terra e di fuoco; si interroga sulla natura della materia, che è placida e violenta, abisso e ponte. Parla delle vite che la manipolano e la abitano, dei morti che sono angeli e dei vivi che svaporano. I versi sono d'aria e di luce, oppure materici e aspri, perché la cenere non è solo distruzione, ma terra fertile. Queste di Pusterla sono pagine sulla vita, sulle vite che stanno al mondo senza pretendere di coglierne il segreto, su quanti si vogliono incontrare, sapendo di non potersi mai, una volta per tutte, reciprocamente conoscere.