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Ciarli è un geologo malinconico e misantropo che ossessivamente racconta a se stesso la storia della sua famiglia: vorrebbe capire, ricostruire episodi, ricongiungere della sua vita randagia. Nulla si muove, però, in quel labirinto di solitudine e rimpianti. Ciarli è un ragno appiccicato alla sua ragnatela. Sarà la morte del nonno a cambiare radicalmente le cose; al funerale l'uomo incontrerà, dopo tanti anni, la cugina Antonia che porterà luce in ogni dove. Antonia, distinta da un profilo tenace e delicatissimo, saprà rammendare con grazia gli strappi del passato, svelando anche ruvide verità. Così tutto riemergerà da profondità nascoste dando nome e volto a sangue e carne, migrazioni e abbandoni, realtà e finzione. Ciarli tornerà a vivere rinunciando all'amore per Antonia, incontrando finalmente sua madre, accettando di conoscere le proprie figlie. Storia di amori impossibili, parole mai dette, luoghi gravidi di ricordi, affetti ritrovati che portano lontano, verso un futuro che non sarà migliore, ma sincero. Goethe intanto, attraverso le pagine di un suo libro, accompagnerà Ciarli e Antonia lungo un percorso puntellato da coraggio e costanza.