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Bello e pavido, sciatto e idealista, Graham Wier, il protagonista è quel che si potrebbe dire un pover'uomo. Il peggiore dei nemici per Wier, insegnante in un grigio quartiere di periferia, è un suo alunno, Mitchell, un quindicenne col fisico da adulto. Tutti e due sono attratti da Shirley Taylor, una ragazza molto bella, dolce, insinuante, che brilla fra gli alunni, quasi tutti indifferenti e ostili, affidati alle cure di Wier. La vita di casa non è meno tormentata, per Wier; infatti la moglie, una donna sensuale, intelligente e volgare (uno dei più bei ritratti del romanzo) gli rimprovera di continuo la sua Viltà. Ma il personaggio che metterà definitivamente in gioco l'equilibrio di Wier e insieme lo rivelerà a se stesso, non è Mitchell, né la moglie. È proprio Shirley, che sfida con la sua avvenenza, il suo fascino adolescente, la passività di Wier fino a mettere in atto un tentativo di seduzione durante una gita di classe. Sorpreso, impaurito da questo slancio, il protagonista resiste. E sarà proprio questo rifiuto a procurargli una denuncia per una violenza mai tentata, e ad esporlo alle insidie di un processo e alla facile condanna morale di un ambiente conformista.