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Un bambino dalle ossa di cristallo guarda il mondo da una finestra e ne scopre, piano piano, un anno dopo l'altro, la bellezza: le carezze del vento, il turbinio dei granelli di sabbia, un tramonto sull'oceano, le mani di una compagna. Le sensazioni sono forti perché a quel bambino ne mancano altre: è per questo che la sua vita, in un sommario bilancio, si rivela ricca e piena, anche se percorsa, nel profondo, dal dolore, anche se vissuta sempre in salita. E da qui, da queste radici di sofferenza e da una rabbiosa voglia di vivere, nasce un impegno professionale e civile di grande spessore.